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PORTIERI E PREPARAZIONE NON COVENZIONALE

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Messaggio Da AUDIA GIUSEPPE Lun Apr 27, 2009 5:26 pm

PORTIERI E PREPARAZIONE NON COVENZIONALE
di Alessandro Carta e Antonello Belli
Nella
preparazione del giovane portiere di calcio, particolare attenzione va
rivolta alla programmazione annuale del lavoro specifico nelle
scuole-calcio. Le principali spinte motivazionali che inducono un
giovane ad indossare la maglia del portiere sono:

Emulazione - Egocentrismo - Fascino del ruolo

I principali obiettivi psicomotori nell’interpretazione tecnico-tattica
del ruolo, che di seguito possiamo ricordare ed ampliare, sono:

• Posizionamento
• Intercettamento (tentativo di presa o deviazione della palla)
• Rilanci con le mani
• Rinvii con i piedi

Vorremmo evidenziare innanzitutto come – soprattutto nella
scuola-calcio e nelle prime fasce di età (8/10 anni) – è sempre bene
non specializzare eccessivamente la preparazione del giovane portiere,
evitando di mutuare le tecniche di preparazione del portiere adulto.




Il compito dell’istruttore è quello di consolidare la spinta
motivazionale che ha portato il bambino a scegliere il ruolo del
portiere, mediante strutture allenanti nel pieno rispetto della fascia
d’età del soggetto, suddividendo eventualmente il gruppo portieri in
sottogruppi per età biologica più che anagrafica, e nel pieno rispetto
altresì della personalità di ogni allievo. Gli aspetti tecnici,
coordinativi e ludici devono essere sempre gli obiettivi predominanti
in ogni lezione del gruppo portieri. Le risposte degli allievi a ogni
proposta didattica saranno le basi di partenza per ogni lezione
successiva (insegnando s’impara).
Sebbene il metodo della libera esplorazionesia inadeguato e troppo
lento per favorire l’apprendimento della tecnica calcistica, è comunque
importante tutelare i bambini garantendo in ogni seduta d’allenamento
gli aspetti ludici che debbono accompagnare in ogni sport le prime
fasce d’età, garantendo sempre un risultato gioioso, vera e propria
essenza di ogni gioco.
È bene, dunque, porre la massima attenzione ad ogni aspetto, ivi
compresa l’antinfortunistica, al fine di evitare un precoce
allontanamento del bambino dal ruolo, considerata anche la già ridotta
vocazione verso questo ruolo di grandi responsabilità (la percentuale
di portieri in una scuola-calcio è inferiore al 5% degli iscritti). Il
gruppo portieri nella scuola-calcio per sua natura dev’essere un gruppo
apertoe reversibile:

• aperto a ogni bambino che in qualsiasi fase dell’anno voglia “provare” a fare il portiere;
• reversibile a ogni eventuale cambiamento d’idea di chi non abbia più intenzione di ricoprire il ruolo.

Pertanto, pur nel rispetto della programmazione, del metodo e della
tecnica specifica del ruolo, esistono svariate possibilità per proporre
saltuariamente ed in maniera alternativa le sedute di allenamento,
anche con mezzi ed attrezzature non convenzionali, intendendo per
convenzionali il pallone regolamentare, le attrezzature e gli spazi
canonici.
Con tale metodo si persegue il medesimo obiettivo, ad esempio
l’insegnamento e il conseguente apprendimento della tecnica del ruolo,
ma – come già detto – utilizzando attrezzi e mezzi diversi, magari
anche presi “in prestito” da altri sport.
Ovviamente tali metodiche non devono mai mortificare il gesto tecnico originario o causare confusione nel giovane portiere.

In sostituzione del normale pallone da calcio si possono utilizzare,
con diverse finalità tecniche o condizionali, i seguenti mezzi non
convenzionali:

Mezzi non convenzionali

• Il pallone da rugby
• Il pallone da pallavolo
• Il pallone da basket
• La palla con i sonagli
• Le palline da tennis
• Palline di vario colore
• Il frisbee

Il pallone da rugby
Il pallone da rugby è utile per stimolare i riflessi e la reattività,
riproponendo le percezioni che un portiere prova nel caso di una
deviazione improvvisa e ravvicinata della palla (quasi sempre in
mischia). L’attività non ha alcuna attinenza con la presa e con
l’addestramento tecnico, ma può essere utilizzata nelle prime fasi del
riscaldamento e nelle sedute di allenamento dedicate ai giochi di
squadra o come partitella alternativa. Comunque è utile per lo stacco e
l’orientamento spazio-temporale e nelle situazioni di palla alta
contesa.

Il pallone da pallavolo
Il pallone da pallavolo è più leggero di quello da calcio e dunque può
essere utile nell’allenamento delle palle alte e dell’attacco alle
traiettorie della palla spostate dal vento. È inoltre un ottimo mezzo
d’allenamento per stimolare la prontezza di riflessi e la reattività
per l’attacco alla palla anche in fase di volo. La tecnica del “bagher”
e il conseguente spostamento laterale del corpo al fine di effettuare
il giusto movimento col corpo in equilibrio dietro alla palla, sono
molto utili per insegnare il corretto spostamento e posizionamento del
corpo dietro la palla in occasione della presa. Ovvero, così come nella
pallavolo non viene insegnato il bagher di comodo, ma con lo
spostamento laterale del corpo, altrettanto dev’esser fatto
nell’allenamento della presa laterale del portiere, dove è sempre
conveniente farsi trovare ben posizionati dietro la palla onde
prevenire un’eventuale mancata presa o segnatura.

Inoltre, i giusti tempi per l’esecuzione di una schiacciata a rete sono
gli stessi che un portiere deve rispettare per l’attacco della palla in
elevazione. Sebbene le tecniche siano differenti, il tempismo e
l’orientamento spaziotemporale di un pallavolista sono del tutto simili
al caratteristico comportamento del portiere: posizionamento,
spostamento, intercettamento, ricezione, elevazione, trasmissione.
Particolarmente utile e divertente per i giovani allievi, laddove
presente tra gli spazi della scuola-calcio, risulta essere il
beach-volley. La presenza della sabbia ha un grandissimo effetto
stimolante per la spinta motivazionale e l’apprendimento del volo e
delle parate in tuffo laterale (si ribadisce comunque l’importanza
dell’antinfortunistica nell’insegnamento di questi ultimi due
interventi). Se nella scuola-calcio di riferimento non fossero presenti
la sabbia o il campo in sintetico morbido, è sempre bene invitare i
ragazzi a procurarsi delle adeguate imbottiture di gommapiuma per i
fianchi e magari le classiche ginocchiere e gomitiere. Le borsiti sono
ricorrenti nei giovani portieri (e sono molto dolorose e di lenta
guarigione!).

Il pallone da basket
Anche il basket come sport e la relativa palla possono essere
utilizzati nelle prime fasi di alcune sedute di allenamento, in quanto
anche il basket, come la pallavolo, stimola delle situazioni molto
simili a quelle evidenziate nel ruolo del portiere, con particolare
riferimento all’elevazione e all’intercettamento della palla, così come
il lanciare e trasmettere la palla al compagno nello spazio. Come
controindicazione al ruolo del portiere la palla da basket, essendo di
circonferenza più ampia, ed essendovi numerosi passaggi e contrasti
ravvicinati, provoca spesso la classica “insaccatura” delle dita
(infortunio tipico del portiere, possibilmente da evitare).

Il basket propone situazioni molto simili a quelle affrontate dal portiere: elevazione, intercettazione, rilancio con le mani.

La palla coi sonagli
La palla con i sonagli al suo interno si presta a varie soluzioni didattiche:

• il portiere, di spalle rispetto al tiro scoccato, attacca la palla
dal lato di arrivo “sentendo” arrivare il pallone al suono del
sonaglio, provocato dal rotolamento o dal rimbalzo della palla;
• il portiere bendato, fronte al tiro, esegue la parata dal lato di arrivo della palla, segnalata dal suono del sonaglio.

Le palline da tennis
Le palline da tennis sono molto utili per l’allenamento delle
deviazioni della palla (non ovviamente per la presa, considerata la
loro ridotta circonferenza). Il loro utilizzo può essere abbinato alle
esercitazioni di orientamento spaziotemporale e di situazioni di giuoco
di attacco alle palle alte, con l’ausilio d’un cono tenuto al
contrario, ovvero: l’allenatore lancia la pallina in alto e il giovane
portiere dovrà intercettarla favorendone l’ingresso entro un conetto da
lui tenuto al contrario e con il braccio teso-alto. Le palline da
tennis per le esercitazioni delle deviazioni a mano aperta possono
essere lanciate dall’allenatore con le mani (da distanze ravvicinate,
sui 5-6 m) o anche con l’ausilio della racchetta da tennis (dal limite
dell’area di rigore e da distanze più rilevanti, 16-20 m) o da
beach-tennis.

Le palline colorate
Le palline di vario colore (si trovano in commercio di diversi colori
anche quelle da tennis, ma quelle per uso riabilitativo, di gomma
morbida, sono più adatte) possono essere utilizzate sempre per lo
sviluppo e l’apprendimento della deviazione laterale o alta,
volontariae guidata.
Volontaria in quanto non casuale, guidatain quanto deviata in zona non
a rischio. La possibilità di richiedere all’allievo di chiamare il
colore della palla prima della deviazione è una soluzione didattica
utile per la discriminazione visiva e per lo sviluppo della capacità di
attenzione.
Si ricorda ancora che le palline di gomma morbida presenti in commercio
per uso riabilitativo (fratture della mano, dell’avambraccio o del
braccio), sono utilissime per rinforzare i muscoli del polso,
dell’avambraccio e della mano; e chi più dei giovani portieri ha
bisogno di rinforzare le mani?

Il frisbee
Il frisbee, oltre a essere un gioco divertente e socializzante,
ripercorre in maniera speculare le traiettorie della palla spostata dal
vento; pertanto è per eccellenza lo strumento anticonvenzionale più
adatto per allenare il portiere nelle situazioni di uscita alta con
improvvisa variazione della traiettoria.
AUDIA GIUSEPPE
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PORTIERI E PREPARAZIONE NON COVENZIONALE Empty Re: PORTIERI E PREPARAZIONE NON COVENZIONALE

Messaggio Da klaudio lekocaj Dom Mag 03, 2009 7:14 pm

che argomenti belli mister
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